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Filippa Lafontana
Matteo Vettorello
7 giugno -
24 giugno 2024
"La scultura si attiva attraverso un gesto di cortesia: il dispositivo si mette in funzione bussando sulla vetrina. L’azione diventa un rituale, una carezza di conforto nei riguardi dell'habitat e dell'ecosistema lagunare. Una volta attivata, la scultura eroga dell'acqua sulla vetrina.
Cara laguna mia non piangere che altrimenti allaghi l'isola
Non soffrire Filippa per il mare
che solo, come una goccia soffia
spumeggia a ridosso della banchina confusa
Non soffrire Filippa per quell'onda
imbronciata e inesorabile si avvicina
lo sai
corre veloce, s'alza, salta bagnando la vetrina.
Non essere triste Filippa
se l'acqua arriva alla gola della compagna mestrina.
Cara Laguna mia non sono preoccupata
le mie lacrime scendono per il mondo
incazzato urla di tormento
si scotta, s'inzuppa, si gonfia
impazzito
gira a vuoto in cerca di una cortesia
ormai dimenticata".
Matteo Vettorello, nato a Venezia nel 1986, vive e lavora tra Venezia e Milano.
La sua ricerca è volta alla realizzazione di dispositivi, sintonizzatori biometrici che bilanciano le relazioni tra le persone. Mettendo in discussione il concetto di efficienza, i dispositivi elettromeccanici che sviluppa diventano momenti di incontro e condivisione tra le persone.
Tra le installazioni pubbliche più recenti ci sono Pressione Simpatica, Edicola Radetzky, Milano (2019); Life Beyond Plastic, Istituto Oikos, Piazza XXVI Maggio, Milano (2020);
Sincronie, Auditorium Parco della Musica (2022); Tuning Space, 10 ZeroUno Gallery, Venezia (2023); The Counterpower of Piracy, Malta Biennale (2024); Materia Sonora, Istituto Italiano di Cultura, Madrid (2024)